Licenziamento per giustificato motivo oggettivo solo se il datore prova l’inesistenza di posizioni lavorative anche di mansione inferiore.
In materia di licenziamento per giustificato motivo oggettivo, è onere del datore di lavoro quello di provare l’impossibilità di assolvere l’obbligo di repechage in merito all’inesistenza di posizioni lavorative, anche riconducibili a mansioni inferiori, cui applicare utilmente il lavoratore e, dunque, l’inevitabilità del licenziamento conseguente alla soppressione della posizione lavorativa specifica. Così ha stabilito la Cassazione civile, Sez. lavoro, con l’ordinanza del 30 ottobre 2023, n. 30143.