PARTICOLARE TENUITA’: la continuazione non si identifica automaticamente con l’abitualità del reato
La Corte di Cassazione penale, Sez. V, con la sentenza 5 maggio 2023, n. 18890 , pronunciandosi su un ricorso proposto avverso la sentenza con cui la Corte d’appello aveva confermato la condanna inflitta in primo grado ad una donna per il reato di violenza privata continuata, per aver parcheggiato più volte la propria autovettura davanti al box della persona offesa, negando l’applicabilità dell’art. 131-bis c.p., per la reiterazione dei comportamenti della donna, ha ribadito l’importante principio secondo cui la pluralità di reati unificati nel vincolo della continuazione non è di per sé ostativa alla configurabilità della causa di esclusione della punibilità per particolare tenuità del fatto.